Le origini dell'antico torchio. Ben poco si sa sulle esatte origini dell’antico torchio di Cavigliano; nessun documento è stato finora rinvenuto; l’unico dato certo che permetta di risalire alla sua costruzione e messa in servizio è legato alla data incisa sulla trave principale “1609” accompagnata dal monogramma di Cristo “IHS” e una croce. Di sicuro si sa che in paese esistevano ben tre torchi: uno privato al Canton Zott e due “della comune”. Tra questi, quello “di dentro”, i cui resti sono stati recentemente riportati alla luce nello stabile delle ex-scuole costruito nel 1871 (che ora accoglie l’Ufficio tecnico intercomunale) e l’attuale torchio, detto “dei Mazzucchi” o “Macuchi, che in origine apparteneva alla Terra di Golino. A conferma di ciò si citano alcune leggende che potrebbero, almeno in parte, includere qualche verità. La maestra Valentina Monotti ci riporta una sua versione: "E' stato costruito in 3 diverse epoche. Anno 1589. Su tutto il territorio è avvenuta una terribile siccità quindi nessun raccolto, il paese già in miseria, si può immaginare dopo quel terribile anno. Così la terra di Cavigliano decide di far prestito di grano o soldi ? alla terra di Golino. Ma con il passare degli anni non è possibile pagare il debito, così la terra di Golino vien ceduto unico bene il torchio e alcuni terreni, così che la terra di Golino viene ad essere padrona. Anni dopo hanno racimolato i soldi per pagare il debito case terreni e torchio sono ritornati alla terra di Cavigliano." Secondo un’altra versione si dice che “la popolazione di Golino era assai ricca. Si può vedere guardando le case molto più signorili di quelle di Cavigliano. Così che i terreni delle terre di Cavigliano erano proprietà di Golino. Si presume che il torchio sia stato costruito dai Golinesi per non dover portare l'uva fino a Golino. A coltivare la terra mandarono dei servi contadini, che a poco per volta hanno comperato i terreni e costruito le case,visto che le vecchie case di Cavigliano sono molto semplici. in seguito hanno potuto ritirare il vecchio torchio." A conferma degli stretti legami che intercorrevano tra Golino e Cavigliano non si può inoltre dimenticare la vicenda di Bartolomeo Ottolini - il famoso pittore Julien de Parme (1636-1799) - figlio di Lucia Bruzzetti di Golino, le cui vicende, in particolare quelle legate al suo espatrio a Craveggia, sono a tutt’oggi ancora poco chiare. Quasi certamente quindi, il torchio apparteneva in origine ai golinesi e solo in seguito venne riscattato dalla comunità di Cavigliano.
1768 – Le prime notizie certe Il primo documento scritto che certifica l’esistenza del torchio risale al 1768 anno a partire dal quale vengono registrate le spese a carico della comunità per la manutenzione del torchio: "a Simone Monotti per l'assistenza al Torchio + assi per il torchio: lire 8. a Giovan Domenico Peri per aver accomodato la Boggia del Torchio: lire 2". Nel 1871, essendo ultimato lo stabile della casa comunale e delle scuole, il torchio “di dentro” viene distrutto e i resti - salvo “la vegia” recentemente riportata alla luce - vengono venduti a Fedele Peri per 150 franchi. Nel 1876 si applica all'ingresso del Torchio la porta della chiesa di S. Michele, "quella che era sotto il portico", cioè la vecchia porta principale della chiesa, adattandola con stipiti di sasso. Nel 1878 viene creata la piazza del paese, di fianco al torchio, su un terreno di proprietà dei “fratelli Monotti” e con l'espropriazione forzata di due "Toppie" (pergolati) per 15 franchi l'una. In seguito il torchio continua la sua attività fino alla sua definitiva cessazione che, secondo la testimonianza di “Mino” Selna, ultimo addetto al torchio, avverrà nel 1953. La fine dell'attività In tempi più recenti, e siamo attorno agli anni ’40, L’uso del torchio era sottoposto a bando di concorso, indetto solitamente nel mese di settembre; in realtà non si trovano riscontri nei conti del comune salvo le indicazioni di quanto l’addetto alla torchiatura percepiva. Nel 1941, ad esempio, era di 30 centesimi, 40 centesimi nel 1944 e nel 1948 si riscuotevano 50 centesimi per ogni brenta di vinacce torchiate (50 litri). L'ultima risoluzione municipale in merito (no. 87), risale al 9 settembre del 1950 e recita: "si risolve di esporre avviso di concorso per il lavoro di torchiatura delle vinacce (torcitt) col torchio comunale, con decadenza al 30 settembre 1950 per le ore 18." Ma questa non fu l'ultima volta che venne pubblicato il concorso in quanto il torchio venne usato fino al 1953. |