Rileggere i regesti delle pergamene stilati da don Meneghelli è un tuffo nel remoto passato delle nostre Terre che, in chi ha la passione per le cose antiche, suscita emozioni particolari. Infatti, si rivivono quelle che furono le preoccupazioni, le difficoltà, difficilmente le soddisfazioni, di una gente contadina legata visceralmente alla terra, della quale non poteva fare a meno, poiché da essa traeva il sostentamento: era insomma fonte primaria di vita. Peccato che quanto pubblicato nel BSSI sia solo il regesto dell'intero corpo pergamenaceo pedemontese, quindi unicamente il riassunto delle parti importanti e non l'intero contenuto dei documenti, che certamente nascondono ulteriori informazioni sull'organizzazione politica, sullo sfruttamento del territorio, sulla vita comunitaria e privata della gente dei nostri villaggi dal XIII al XVI secolo. Oggi, le antiche pergamene sono state ritrovate e sono a disposizione di chi vorrà studiarle e approfondirne il contenuto. Mancano solo gli Statuti del 1473, adottati dal Comune di Pedemonte dopo che i vicini di Tegna ottennero l’autonomia (1464). Non è da escludere che, nell’ambito del riordino degli archivi storici, voluto dal Municipio del Comune di Terre di Pedemonte e dal Patriziato Generale delle Terre di Pedemonte e Auressio, essi possano ricomparire fra i numerosi documenti, che vi giacciono, senza che nessuno, da decenni, vi ponga mano. D’altronde, anche gli Statuti dell’antico Comune di Pedemonte, che comprendeva le comunità di Tegna, Verscio, Cavigliano e Auressio non sono più reperibili. * * * Il contenuto di questo patrimonio pergamenaceo costituisce una miniera di informazioni per ricostruire la storia e le usanze del nostro Comune. Mentre gli articoli degli Statuti sono per lo più una lunga lista di divieti e di sanzioni in caso di trasgressione e dovevano servire al buon funzionamento delle istituzioni e della vita comunitaria, le pergamene completano con notizie e dovizia di particolari il quadro della situazione socio-economica nella quale vivevano i Pedemontesi di allora. I contenuti delle pergamene, oltre ai motivi, non particolarmente espliciti, che portarono Tegna all’autonomia comunale, riguardano varie tematiche. Vi sono menzionati, ad esempio, liti e arbitramenti riguardanti i confini. A questo proposito, i rapporti con i Comuni vicini non erano sempre tranquilli e le pergamene lo attestano. Sono citate sentenze arbitrali per ristabilire l'ordine e il rispetto delle norme fra il Comune di Pedemonte e l'Onsernone, le Centovalli (meglio Golino, Intragna e Verdasio) e Losone. Un altro tema, cui si accenna, è costituito dalla compravendita o la locazione di diritti di decima fra il Comune e privati. Alcuni di questi diritti erano di origine imperiale, altri feudali o episcopali e consistevano. di solito, nella consegna di una determinata quantità di "mistura" - un miscuglio di segale e panico o segale e miglio)- oppure di altri prodotti agricoli quali frumento, segale, miglio, panico, legumi, rape, canapa, lino, vino, castagne e animali di piccola taglia. Per chi si occupa di onomastica e toponomastica, le pergamene sono una fonte importante di notizie. Numerosi, infatti, sono i nomi di famiglie, talune ancora esistenti, altre scomparse o dimenticate. In questo ambito non sempre è facile muoversi, poiché siamo in un’epoca in cui i cognomi non esistevano ancora e quindi è arduo scoprire affinità con le parentele del giorno d'oggi. Interessante è vedere come i nomi delle persone citate siano essenzialmente maschili. Quello di donne compare in pochi documenti, in un contratto di matrimonio del 1473, un testamento del 1524, un'investitura del 1531 e nell'assegnazione di una dote nel 1557. Anche dal punto di vista toponomastico le pergamene rivestono una notevole importanza; ci riferiscono di luoghi e siti, il cui nome oggi esiste ancora oppure è stato dimenticato o non è più riconoscibile. Il nome stesso delle Terre appare scritto in svariate forme: Tegnia, Tenia, VarzioVarsio, Verzio, Versio,Cavilliano, Oressio. Le riunioni dell'assemblea avvenivano per lo più in "platea sanctifidelis de Pedemonte", cioè sul sagrato retrostante l’antica chiesa. Don Meneghelli, nel 1910, affermava che la tavola di pietra che "serviva per gli atti pubblici fu levata da pochi anni ed è nel cortile della casa parrocchiale". Ogni documento fu rogato e contrassegnato da un notaio per cui le nostre pergamene diventano pure una fonte preziosa per conoscere quali fossero i membri di questa categoria di professionisti, che operavano sul nostro territorio e che, per secoli, rivestì notevole importanza in tutto il Ticino, definito "Paese litigioso" dagli storici. Un certo qual interesse lo hanno pure i tabellionati, ossia i contrassegni che i notai apponevano accanto alla sottoscrizione degli atti, per garantirne l'autenticità. * * * Chi desidera approfondire la storia dell’antico Comune di Pedemonte, il suo evolversi nel tempo sino al XIX secolo, leggere per intero gli Statuti del 1473, confrontati con gli Ordini comunali successivi, conoscere i regesti delle pergamene e di conseguenza la toponomastica e l’onomastica dei villaggi di Tegna, Verscio, Cavigliano e Auressio può consultare la bibliografia che segue e in modo particolare il volume Vita e usanze nelle Terre di Pedemonte, tra il XIII ed il XIX secolo secondo gli antichi statuti e ordini comunali. Testo redatto dal signor Mario De Rossa |